Progetti estremamente realistici, in grado di restituire al committente un’idea molto accurata della resa finale, tempi ridotti e costi dimezzati, ma anche risparmio energetico ed ecocompatibilità: l’architettura digitale comporta numerosi vantaggi, grazie a strumenti innovativi e grandi evoluzioni della tecnica tradizionale.
Gianfrancesco Aliano, architetto titolare di Aga Studio, è laureato presso l’Università di Napoli Federico II con un percorso di studi tradizionali nel settore- tanto da “essere obbligato dai professori a disegnare a mano nei primi due anni, per poi passare al classico software di elaborazione CAD”: qui ci racconta come la sua professione sia cambiata nel corso degli ultimi quindici anni grazie proprio all’innovazione.
RESA MAGGIORE, TEMPI (E COSTI) MINORI– “Uno degli ambiti che ha visto le maggiori innovazioni, parlando di architettura digitale, è proprio quello dei software di elaborazione grafica” ci spiega Gianfrancesco “Quelli che si usano maggiormente oggi sono software di modellazione tridimensionale, che permettono di realizzare al pc il progetto in 3d e applicare anche i materiali, in modo tale da avere un’immagine estremamente realistica di quello che sarà il risultato finale”. O quella, ancora più accurata, dei plastici stampati in 3D, grazie a una tecnica ormai estremamente diffusa in molti settori professionali, che aumenta la qualità e diminuisce i costi rispetto a quelli di realizzazione di un plastico tradizionale. A rendere il processo ancora più realistico e immersivo contribuiscono poi gli strumenti di realtà aumentata e virtuale, da pochissimo adottati anche dagli architetti, che grazie a speciali visori e sensori consentono di calarsi completamente nella casa in cui si andrà a vivere, ad esempio: un vantaggio enorme, sia in termini di resa sia in quelli di riduzione dei tempi di elaborazione (e dei costi conseguenti). A cui si aggiunge l’utilizzo della cosiddetta realtà BIM: “si tratta di modelli grafici arricchiti di informazioni utili per tutti i professionisti che lavorano su un progetto” precisa Gianfrancesco “non solo i dati che servono all’architetto, ma anche quelli per lo strutturista o l’impiantista, ad esempio: tutti contenuti in un unico file caricato su una piattaforma cloud che consente di lavorare in autonomia e in remoto”.
L’INNOVAZIONE AL SERVIZIO DELL’AMBIENTE– Un’attenzione particolare va poi a tutte quelle innovazioni nell’ambito dell’architettura digitale che consentono di risparmiare anche in termini energetici: dalle termocamere utilizzate per le diagnosi legate al risparmio energetico agli strumenti di domotica più avanzata. Come i sensori alle finestre che programmano tapparelle e condizionatori in base al rilievo della temperatura, o tutte quelle apparecchiature programmate per funzioni gestite in automatico da centraline e sensori: il riscaldamento, la purificazione dell’aria, l’illuminazione, la videosorveglianza, il controllo degli elettrodomestici e via dicendo.
IL FUTURO DELL’ARCHITETTURA– Tutti strumenti, quelli di cui Gianfrancesco ci ha raccontato finora, che andranno a evolversi ulteriormente e rendere l’architettura digitale sempre più sofisticata e realistica: “nel futuro della mia professione, uno spazio sempre maggiore verrà dato alla realtà aumentata e virtuale e all’uso di nuovi materiali per l’edilizia come quelli a impatto zero- resistenti, ecologici e leggeri, per abbattere i costi di trasporto- quelli fruibili, cioè quelli che possono assolvere a più funzioni in base alle esigenze e alle circostanze, e lo sviluppo del rinnovabile.”